Oratorio di S. Francesco

Le prime notizie riguardanti la presenza dei frati minori di S. Franccesco nel Padovano risalgono all'incirca al 1220, scrive lo storico Renato Martinello nel suo bellissimo e interessantissimo libro "Curtarolo - Storia e immagini di un territorio e dei suoi abitanti".

E in quegli anni, probabilmente nel 1230, ... che si ritiene abbia preso vita anche il convento di S. Francesco di Curtarolo, un luogo che era certamente ideale per l'attività religiosa dei francescani, in quanto il nodo fluviale e il suo porto permettevano l'incontro con commercianti, barcaioli, bottegai e tanta altra gente di ogni genere .... sono gli anni della predicazione di S. Antonio, un'epoca in cui le violenze, le lotte tra fazioni e la corsa all'arricchimento con ogni mezzo erano una caratteristica dell'ambiente sociale. Donazioni e lasciti testamentari incrementarono in breve il patrimonio anche di questo primo insediamento francescano, ma le liti per il possesso dei beni del cenobio, gli allagamenti del Brenta, la ridotta presenza dei frati ed altri avvenimenti negativi fecero registrare un lento ma progressivo degrado del complesso francescano. Da una visita pastorale effettuata nel Settecento, apprendiamo che il fabbricato della chiesa era in rovina e bisognava abbatterlo, riservando al culto solo il piccolo locale della sacrestia; in questa occasione l'oratorio del convento si ridusse a una piccola abside e il rimanente venne adattato a casa colonica.

Di tutto quello che è stato salvato e che noi ora possiamo vedere di questo antico e importante cenobio francescano, un tempo lungo 18 metri e largo 10, la piccola abside sormontata da un campaniletto a vela.

Tuttavia la notizia più importante e nello stesso tempo più stupefacente, che lo storico Renato Martinello ci fa conoscere, è che sulla volta interna dell'abside vi sono dei bellissimi affreschi, dagli studiosi attribuiti a un pittore della scuola di Giusto da Menabuoi o allo stesso artista. La bellezza e l'importanza di tali affreschi sono una irripetibile testimonianza dei valori e della religiosità di un popolo oltre al loro inestimabile valore artistico.