IL CAMMINO DI INZIAZIONE CRISTIANA

Alcuni "criteri fondamentali" per costruire un itinerario di IC in un contesto di comunità generativa.

Si tratta di un itinerario:

1. in vista della vita cristiana

innanzitutto questo deve essere in vista della vita cristiana: l'obiettivo dell'itinerario non è il sacramento da celebrate, ma la vita cristiana che nasce dal sacramento celebrato, per questo necessario iniziare a vivere da cristiani nel mondo, all'ascolto e alla pratica della Parola, alla Celebrazione Eucaristica domenicale, a vivere la fede speranza e carità ricevuti in dono dal sacramento. Iniziare quindi non ai sacramenti ma attraverso i sacramenti.

2. staccato da scadenze precostituite

Inoltre, deveessere staccato da qualsiasi scadenza precostituita: a qualunque età si può incominciare a diventare cristiani e la conclusione del cammino iniziatico non dipende dalla recezione dei sacramenti, ma dalla maturazione degli atteggianti e comportamenti cristiani parzialmente verificabili (abitudine alla preghiera e all'ascolto della Parola, capacità di perdonare e di essere solidali, senso di appartenenza attiva nella comunità...).

3. staccato dallo stile scolastico

Un itinerario che non deveassumere lo stile scolastico dove il catechista si riduce ad insegnante e perde la sua caratteristica principale che è quella dell'essere testimone e accompagnatore della vita cristiana dei ragazzi. Non una lezione di catechismo ma un'autentica esperienza di vita cristiana in cui vengono coinvolti tutti i livelli della persona (cognitivo, relazionale, affettivo....).

4. fondato sul primo annuncio

La riflessione degli ultimi anni, ha condotto a ribadire che l'itinerario dev'essere fondato sul primo annuncio, inteso come "potenza" e "sorprendente gratuità" del Kerygma. Prima del conferimento dei sacramenti e delle istruzioni morali, bisogna annunciare Gesù. Cristo. Solo l'incontro e l'esperienza di Cristo consentono un significativo cammino di fede.

5. graduale e progressivo

Ancora, l'itinerario deve esseregraduale e progressivo, perchè aiuti a diventare discepoli di Cristo dalprimo incontro alla scoperta della storia della salvezza, alla risposta quotidiana e personale all'amore delPadre, ed è necessario che si compia attraverso tappe concluse in se stesse: non si può passare oltre, senza aver assimilato alcuni atteggiamenti della tappa precedente. Riti e Celebrazioni segnano, dunque, l'acquisizione dei valori e il passaggio alla tappa successiva. I sacramenti poi, diventano il grande evento della salvezza e pertanto sono da celebrarsi senza scadenze fisse e presentati nell'orizzonte di ununico evento. E ladomenica, giorno del Signore, che ha il suo centro nell'Eucaristia comunitaria, adeguatamente valorizzata,riacquista la sua centralità di appuntamento settimanale col Cristo che continua a donare la sua vita per la salvezza di tutti.

6. per una identità cristiana matura

L'itinerario necessita anche di una chiara identità cristiano matura: in Italia molti sedicenti cattolici vivono una loro religione costruita su forme religiose tradizionali e prive di riferimento a Cristo e alla sua Chiesa, in questo contesto, ad es. la prima Comunione è vista come una festa di bambini e non come prima partecipazione al banchetto Eucaristico, fonte e culmine delta vita del cristiano, e la Cresima, rimane il sacramento del congedo.

7. con il gruppo come contesto educativo come prima esperienza di Chiesa

ilgruppo, quale contesto educativo e luogo di prima esperienza di Chiesa, sembra esser oltre che unascelta di metodo, anche una risposta all'esigenza umana di compagnia, amicizia e sostegno nel cammino. Esso non coincide con la classe scolastica frequentata (abbandonando l'idea del catechismo-scuola della dottrina) e può riunire anche ragazzi di età leggermente diverse, soprattutto quando in famiglia ci sono fratelli di età vicina. Il gruppo vive il suo cammino con la presenza costante di adulti (famiglia, catechisti, accompagnatori, cristiani testimoni...) e in stretto contatto con la comunità parrocchiale: non ci sono più le celebrazioni per i fanciulli, ma le celebrazioni della comunità con la partecipazione attiva dei ragazzi della catechesi.

8. con il coinvolgimento della famiglia

In questo contesto, la famiglia ha un ruolo importantissimo: occorre coinvolgere nel cammino i genitori e/o l'intera famiglia, perchè i fanciulli non hanno ancora l'autonomia di compiere scelte cristiane ed inoltre, può essere così attivato il processo di chi "comincia", o "ricomincia" a vivere la fede cristiana da trasmettere ai propri figli in formazione. Sono i genitori che vanno aiutati a recuperare il loro ruolo di soggetti che iniziano alla fede, compiendo un loro cammino di fede personale.

9. con il catechista-accompagnatore

Il catechista-accompagnatore coltiva la sua "passione educativa", e nello spirito desunto dal brano dei discepoli di Ernmaus, si occupa di accompagnare i ragazzi e i genitori; lavora in equipe e in rete non solocon gli altri catechisti ma anche con le altre figure educative della parrocchia ed è punto di riferimento pertutti gli altri membri attivi della comunità. Accompagna il gruppo in tutte le sue tappe, fino alla mistagogia e al suo pieno inserimento nella comunità cristiana.